giovedì 15 gennaio 2015

NOAH - ONIRICAMENTE SPETTACOLARE





Premetto che Noah appartiene a quella categoria di film davvero difficili da recensire, ma siccome mi è molto piaciuto e sicuramente mi ha lasciato qualcosa, ho pensato di buttar giù un paio di parole in modo da convincere gli scettici a guardarlo.
Noah è un film del 2014 (scritto, diretto e prodotto da Darren Aronofsky) che vanta un cast davvero esemplare: protagonista Russell Crowe che interpreta il patriarca biblico Noè, seguito da una meravigliosa Jennifer Connelly che sicuramente ricorderete in "Requiem for a dream". Abbiamo poi una carinissima Emma Watson nei panni di Ila, la "trovatella" adottata da Noè e sua moglie..e poi abbiamo anche un piacevole Logan Lerman nei panni di Cam, secondogenito di Noè, che abbiamo già visto in "Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo" ed in "Fury".
92 minuti di applausi per l'immenso Anthony Hopkins che ha interpretato Matusalemme, mentre il primogenito di Noè, ovvero Sam, quello troppocarinoproprio (che in realtà si chiama Douglas John Booth) é, credo, quello meno famoso di tutti.
Il regista Aronfsky ha avuto non poche difficoltà ad adattare la sceneggiatura alla durata di un film (che per altro non dura esattamente quanto un battito di ciglia) poiché la storia di Noè nella Bibbia è abbastanza breve e cita solo le vicende fondamentali e senza neppure accennare ai nomi dei diversi personaggi della famiglia di Noè, per cui ha praticamente dovuto colmare dei buchi narrativi infiniti per creare una storia che si adeguasse ad un lungometraggio completo e che fosse scorrevole. Il risultato è senza dubbio una storia assolutamente credibile, gradevole ed interessante, priva di ogni alterazione esagerata.Ho ascoltato diversi pareri negativi su Noah, a molti non è piaciuta questa ostentazione del fantasy, questo stravolgimento eccedente della storia biblica..ma a me è piaciuto proprio per questo motivo. Probabilmente il regista ha spezzato quel tradizionalismo tipico della storia di Noè così come ci viene raccontata nella Bibbia, esplicando un lavoro di grande spessore cinematografico, che ovviamente può anche non piacere a seconda dei gusti dello spettatore, ma è anche vero che ogni regista ha il suo modo di raccontare una storia ed ha il diritto di non attenersi del tutto all’autenticità della stessa.
All'inizio del film, una breve presentazione racconta pressappoco quello che accadde in principio con Adamo ed Eva, per poi passare all'effettivo inizio del film che, in tutta sincerità, non avevo ben compreso. Non riuscivo proprio a capire il senso di quello che stava accadendo, né chi fossero quei "giganti di pietra" che tutti chiamavano "vigilanti", ma siccome non mi dispiacevano affatto non mi sono preoccupata più di tanto, almeno inizialmente.
Ma proprio quando ero in preda ad un attacco isterico e stavo per tornare indietro di qualche minuto per vedere se m'ero persa qualcosa, ecco che la spiegazione è arrivata, come un fulmine a ciel sereno. E da li mi sono incollata allo schermo e mi sono lasciata trasportare dal fascino di questo ottimo lungometraggio.
Quindi, se volete guardarlo, non vi stupite se all'inizio non capirete praticamente nulla e vi sembrerà di guardare Fantaghirò, a tempo debito riuscirete a comprendere di cosa si tratta.
'Sto film è di un bello spaziale: le scene sempre molto profonde, gli scenari mozzafiato (per altro riprese quasi interamente girate in Islanda, quindi vi lascio immaginare lo splendore dei paesaggi), gli effetti speciali da panico ed ovviamente gli attori da Oscar IMMEDIATO. 
A me Russel Crowe m’ha sempre fatto partire l’applauso compulsivo, è uno degli attori migliori in circolazione.
Una domanda però mi tartassava il cervello e mi impediva di concentrarmi a fondo nella visione del film: perché diavolo la voce del doppiatore di Russel Crowe non è quella di Luca Ward? Non per sminuire Fabrizio Pucci che ha una voce assolutamente meravigliosa ed ha svolto davvero un gran lavoro, ma io volevo il mio adorato Luca Ward, che tra l’altro è il doppiatore ufficiale di Crowe. Un po’ incazzata e delusa, mi sono armata di pazienza e sono andata alla ricerca di qualche informazione utile a riguardo, anche perché, se visionate il trailer del film, vi accorgerete che la voce del protagonista è quella di Ward. E allora perché mai c’è stato questo cambiamento? Ho scoperto, tramite il mio amico Google, che Luca Ward, tempo addietro, ha pubblicato sul suo profilo facebook questo post: «Salve a tutti! Non sarò la voce di Russell Crowe nel film Noah. La decisione non è mia o di Russell. Ho voluto comunicarvelo perché forse aspettavate questo doppiaggio, dopo i trailer già da me doppiati e perché credo nel profondo rispetto verso il pubblico. Grazie a tutti, Forza e Onore!».
 Non dice però il motivo di questo cambiamento, ma vista l’evidente prostrazione che traspare dalle sue parole, ho continuato a cercare ed ho così preso atto che si è trattato di precisa volontà della Paramount Usa.
Queste le testuali parole della Universal Pictures Italy:
«Il doppiaggio del film Noah, come per tutti i film Paramount, è stato seguito direttamente da Paramount a Los Angeles».
Quindi, a quanto pare, il doppiaggio in questo caso è un’operazione eseguita direttamente dalla casa madre.
Eeeeeeeeeh vabbè, “accontentiamoci” di Fabrizio Pucci, ma che delusione non potersi godere la voce celestiale di Ward, soprattutto dopo essersi illusi durante la visione del trailer!
Ma torniamo a noi:
Ho già detto che Noah è onirico, almeno per quanto possa valere il mio personale giudizio, ma certamente non è uno di quei film che ti vien voglia di riguardare appena finisce, perché è un film impegnativo, bello ma impegnativo, così come lo è Troy. E’ un film la cui trama si svolge molto lentamente. Nessuno mi fraintenda, non è un difetto, almeno secondo me, semplicemente NON è un film passatempo da guardare se vuoi passare una seratina a cazzeggio con gli amici, no. Noah va guardato in silenzio, in pace, da soli o al massimo in coppia. Se avete voglia di un filmetto passatempo da guardare tra pop corn e cocacola, potete sempre affidarvi ad “Harry ti presento Sally”, ma se guardate Noah dovete assolutamente attivare il cervello e godervelo a pieno, senza interruzioni, al massimo sorseggiando una tisana al finocchietto ed a luci RIGOROSAMENTE spente. 
Che altro devo dirvi? Non voglio spoilerare niente: guardatelo, emozionatevi, impressionatevi e poi tirate le vostre conclusioni, io posso dire di essere pienamente soddisfatta e che è sicuramente uno dei prodotti cinematografici migliori del 2014.



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