venerdì 6 marzo 2015

HARRY POTTER SAGA



Ladies & gentleman, sono qui per annunciarvi che la mia piccola maratona Potteriana si è conclusa un paio di giorni fa, per cui eccomi qui a mettere nero su bianco quelle che sono le mie impressioni sulla saga del celebre maghetto con gli occhiali, la cui storia è nota praticamente a tutti coloro che abitano il pianeta terra, infatti anche chi non ha mai guardato né letto Harry Potter, ne conosce grandi linee la storia.
Ho guardato il primo film che ero una pargoletta di appena dodici anni, subito dopo aver letto il libro che ricordo non mi dispiacque per niente, solo che poi mi addormentai sulla poltrona del cinema, con i pop corn in bocca e la mia cuginetta che tentava di rianimarmi.
Insomma, non è che lo apprezzai poi tanto, infatti non proseguii la visione della saga, almeno fino a quando non ho iniziato a sentirmi una sorta di alieno perché TUTTI e dico TUTTI parlavano di Harry Potter come fosse Gesù di Nazareth, mentre io mi scaccolavo ed annuivo sorridendo e, non appena mi porgevano la domanda "Tu l'hai visto Harry Potter, nevvero?" ed io rispondevo di no, venivo additata e costretta a recitare quindici Ave Maria e venti Padre Nostro.
Comunque, come tutti sapete, la saga è composta da otto film, di cui gli ultimi due sono praticamente un film unico suddiviso in due parti. Ho guardato l'intera saga in una settimana, con calma, così da poterla apprezzare maggiormente. Devo dire che, malgrado la mia concezione anti-Potter, tutto sommato mi è piaciuta, anche se non posso affermare di essermene proprio innamorata come è successo al 90% della popolazione mondiale.
Per me, purtroppo, quel coso con gli occhiali rimane sempre e comunque un nanodimmerda e continuerò ad odiarlo per tutto il resto della mia esistenza, ed anche se ammetto di averlo desiderato morto per 3/4 della saga, quando l'ho creduto spacciato un po' mi sono dispiaciuta, poi però s'è ripreso e così ho ricominciato a disdegnarlo fino all'ultimo secondo.
Dovete però sapere che non è l'unico personaggio che odio a morte, quindi ho pensato di stilare una lista con i nomi di coloro che proprio non tollero:


Luna


Quella maledetta e fastidiosissima ragazzina dai capelli ossigenati, la cui voce doppiata sta a metà tra l'odioso e l'indecoroso, colei che c'ha un naso delle dimensioni dell'aeroporto di Roma Fiumicino, colei che in quanto ad inutilità può gareggiare con Neville e vincerebbe pure. Ed ho detto tutto. Tra l'altro ha anche un padre di merda, ancora più fastidioso della figlia e con gli stessi capelli del cacchio.

Severus Piton
Il suo unico pregio è quello di ricordare in maniera smodata il buon vecchio Renato Zero, per il resto è di un acido intollerabile e, quando è morto, nonostante fosse ormai stato svelato che non era "uno dei cattivi", ho festeggiato alla grande.

Neville
Ha perso la gara di inutilità contro Luna, guadagnandosi però il secondo posto, piucchemeritato.
Non è servito ad un cazzo per tutta la saga, ma negli ultimi minuti di film gli hanno fatto fare qualcosa di socialmente utile, ma anche lui avrei gradito che precipitasse giù dal ponte nella scena in cui viene inseguito dall'esercito di Voldemort.

Draco Malfoy
E' stupido e sembra un cotton fiock, non ho altro da aggiungere.

Lucius Malfoy
E' il padre di Draco, lo si deve odiare necessariamente.

Voldermort/Tom Riddle/Tusaichi/Oscuro Signore
Non lo sopporto.
E' definito il più potente mago al mondo e, l'unico incantesimo che gli ho sentito pronunciare per tutto il tempo è "AVADA KEDAVRA", senza contare il modo estremamente fastidioso in cui lo dice, roba che gli staccherei le unghie con una tenaglia, una per una. E' l'Oscuro Signore, il più forte ed il più figo, la gente si caga talmente sotto di lui che manco lo nomina più, il suo aspetto spaventoso e macabro metterebbe paura pure a Satana..eppure, udite utdite: si fa ammazzare da Harry Nanodimmerda Potter con un ridicolissimo "EXPELLI ARMUS".
Non è possibile che dopo otto film da due ore ciascuno e dopo aver aspettato tredici lunghi anni per assistere alla mega battaglia tra il nano occhialuto e l'Oscuro Senzanaso Signore, il tutto debba finire con un "EXPELLI ARMUS" qualunque.



Il problema è che non capisco a che minchia servono i maghi in 'sta storia, se non avessero la bacchetta sarebbero dei comuni ed indifesi mortali, quindi tecnicamente basta strappargli di mano la bacchetta ed anche mago Merlino diventa più indifeso di Winnie Pooh e viene fatto fuori in trenta secondi. Questo non va affatto bene.

Comunque: penserete a questo punto che io non riesca a sopportare praticamente nessuno dei personaggi della saga Potteriana, invece vi assicuro che i personaggi che ho apprezzato sono molteplici, e ve li elenco subito:

Hermione
Nonostante il nome orribile che spesso e volentieri mi viene da correggere in Embrione, è un personaggio che apprezzo moltissimo. E' bella, intelligente, buona, dolce, l'unico difetto è che si è innamorata di quel coglione di Ron.
Gliel'ha sbattuta in faccia per anni e lui non ha mai capito una mazza, prigioniero di una cazzonaggine dalla quale di certo non potrà mai uscire. Ancora non capisco come possa essere riuscito ad attrarre Hermione.

Jinny
Anche lei è fantastica, ma come Hermione ha un brutto difetto: è innamorata di Harry, che oltre che essere brutto come la morte, basso come un comodino e bianco come un cadavere, è pure inseguito da Voldemort. A questo punto non so cosa ci sia di così appetibile in lui.

Dobby
Oh, porca miseria, il piccolo, dolce, tenero Dobby. Ho buttato giù fiumi di lacrime quando è morto, era in assoluto il mio preferito.

Sirius Black
Un bel personaggio, mi piace tutto di lui, perfino il nome, ed è difficile farsi piacere i nomi dei personaggi di Harry Potter, perché fanno veramente tutti schifo.
In fondo poi, Sirius, è uno dei pochi che anche senza bacchetta riesce a fare qualcosa di concreto, come ad esempio prendere le sembianze di un cane!


Gli zii di Harry

Li adoro perché trattano male Harry Nanodimmerda Potter, meritano stima infinita solo per questo.



Bene. Abbiamo riso e scherzato, ma adesso siamo arrivati al momento serietà, il momento in cui vi dirò seriamente cosa ne penso della saga in questione.
Parto subito in quarta, dicendovi che tra tutti i film, quello che preferisco è senza dubbio l'ultimo, compresa la parte prima.

Harry Potter e la pietra filosofale: c'è molto di bambinesco in questo primo capitolo della saga, per questo motivo non ho saputo apprezzarlo come si deve, ma certamente rimane un prodotto ben riuscito, piacevole e scorrevole.

Harry Potter e la camera dei segreti: anche questo secondo capitolo è molto infantile, anche se forse leggermente meno rispetto al primo. I protagonisti sono in fase di crescita, di conseguenza i vari adattamenti cinematografici crescono con loro. Non avendo letto il libro, non saprei dire se la pellicola gli è fedele, ma molte delle mie conoscenze lo confermano, quindi diciamo che mi fido.

Harry Potter ed il prigioniero di Azkaban: Se non erro è quello che inizia con Harry che gonfia come un palloncino la sorella rompipalle dello zio.
L'atmosfera si fa più dark, l'oscurità prende il sopravvento, l'infantilità presente nei primi due capitoli viene sempre più allontanata per far spazio a qualcosa di più maturo ed avvincente.

Harry Potter e il calice di fuoco: In questo capitolo non ho potuto fare a meno di notare la presenza, nel cast, di un giovane vampiro Twilightiano, Robert Pattinson, calatosi nei panni di Cedric.
Questo è uno dei capitoli che ho maggiormente apprezzato, il torneo Tremaghi è stato davvero coinvolgente, i personaggi sono davvero cresciuti ed assistiamo al ritorno di Lord Voldemort che tenta, ancora una volta, di uccidere Potter (che con il suo solito culo rimane vivo e vegeto), mentre l'unico che rimane ucciso è il povero Cedric.


Harry Potter e l'ordine della fenice: In questo quinto capitolo assistiamo ad un processo contro Harry Potter, colpevole di aver lanciato un "expecto patronum" contro un dissennatore che stava per fare del male a quel maiale di suo cugino. Carino, ma non è riuscito ad attirare a pieno la mia attenzione, anche se non so per quale motivo.


Harry Potter e il principe mezzosangue: Harry ed i suoi amichetti sono convinti che Draco sia diventato un mangiamorte e che, di nascosto, stia tramando qualcosa di macabro.
Io sospettavo solo che Draco fosse in realtà Mirko di Kiss me Lycia, prima della permanente e della tinta rossa sul ciuffo.



Comunque, è il film in cui il reale Draco viene fuori, con tutte le sue ansie e le sue preoccupazioni, è il film in cui si perde totalmente quell'innocenza tipica delle pellicole precedenti, è il capitolo che esce un po' dalla ripetitività che aveva caratterizzato l'inizio dei precedenti film.

Harry Potter e i doni della morte (parte I e parte II): Il mio preferito, come avevo già accennato.
Finalmente il nanodimmerda, il pel di carota dallo sguardo molto intelligente e la bella Hermione lasciano la scuola e si mettono alla ricerca degli Horcrux, ovvero gli oggetti nei quali Voldemort ha rinchiuso parte della sua anima.
Questo è sicuramente il più profondo tra tutti i capitoli, il più drammatico a mio parere.
La regia è ben curata, la scenografia anche e, nonostante non abbia particolarmente apprezzato la stupidissima morte di Voldemort, non posso fare a meno di definirlo MERAVIGLIOSO sotto tutti gli aspetti.


Ero scettica, è vero, l'ho guardato con la convinzione che mi avrebbe fatto schifo, invece mi sono ricreduta quasi subito. Harry Potter è una di quelle saghe che lascia un segno indelebile, Harry Potter è storia. Otto film e nemmeno un flop: questa è arte pura.
Personalmente preferisco i fantasy come Il signore degli anelli, vedo in esso infatti una completezza difficile da trovare, ma Harry Potter con i suoi otto capitoli riesce ad emozionare grandi e piccini, senza mai cadere nel ridicolo.
La spensieratezza dei personaggi che si trovano, una volta cresciuti, a dover affrontare il male vero e proprio, suona quasi come una metafora: si è bambini, poi si cresce, si matura e le responsabilità si fanno via via più grandi. Si cresce fisicamente, ma anche sentimentalmente. Vediamo infatti il nascere dei primi amori, che fanno da cornice ad una storia ben salda e ed affascinante.


Cosa mi è piaciuto: 
Un po' tutto, in particolare le ambientazioni dai toni molto dark presenti negli ultimi capitoli. 
Il fatto che, anche se non ho letto i libri, sono riuscita a comprendere il tutto alla perfezione, ed è tutto merito dell'impeccabile regia.
Le interpretazioni molto buone di tutti gli attori, le creature fiabesche che trascinano lo spettatore in un incantevole sogno ad occhi aperti.

Cosa non mi è piaciuto: 
Solo qualche personaggio e la prevedibilità di alcune scene, che però appaiono del tutto irrisorie rispetto alla grandezza di questa saga davvero magnifica.


Arrivederci alla prossima recensione :)
                                

giovedì 5 marzo 2015

STILL ALICE - INSEGNAMENTO DI VITA



Questa sera voglio parlarvi di un film che ha toccato in maniera profonda la mia sensibilità, una pellicola che mi ha lasciato un gran vuoto, una grande amarezza, ma anche un senso di assoluta gratitudine verso ciò che di bello la vita mi offre ogni giorno. Oggi parliamo di Still Alice, adattamento cinematografico del romanzo Perdersi scritto dalla neuroscienziata Lisa Genova. E' la storia di Alice, una professoressa di linguistica. E' il racconto di una donna intelligente, forte, equilibrata ed innamorata di suo marito e dei suoi figli e che, da un momento all'altro, si ritrova ad affrontare la realtà terribile di una malattia che le sta man mano divorando i ricordi, facendola sprofondare nell'abisso di una serie di incertezze e paure mai provate prima.
Al di là del fatto che il film sia davvero ben girato, degna di nota è anche l'attrice protagonista di questa toccante pellicola, Julianne Moore, che con la sua eccellente interpretazione ha saputo dare vita ad un personaggio estremamente inquieto e colmo di angosce, senza mai smettere di sconvolgere lo spettatore.
Still Alice ha una marcia in più rispetto a tutto quello che ho guardato fino ad ora, non solo per la tematica del Morbo di Elzheimer sfortunatamente molto attuale, ma anche e sopratutto per l'importanza del messaggio che è in grado di lanciare al pubblico: un messaggio di speranza e d'amore talmente intenso da far venire i brividi anche ai più insensibili spettatori.
Still Alice si mostra, più che come un film drammatico, come il racconto attendibile e più che realistico della demolizione di una vita da parte di un destino fin troppo austero, senza mai cadere in oniriche rappresentazioni.
Il modo assai realistico in cui viene mostrata la dignitosa lotta di Alice contro l'Elzheimer lascia senza fiato, sopratutto quando si assiste alla precipitosa caduta della protagonista, che da donna brillante ed eccelsa quale era, si ritrova a fare i conti con la propria fragilità e viene addirittura affiancata da una badante. che si prende cura della sua persona ormai incapace di svolgere anche le più semplici ed elementari azioni quotidiane.
Nessun sentimentalismo esasperato, nessun inutile dialogo straziante, il tormento non è che una cornice che mira ad inquadrare perfettamente un personaggio dall'indole tenace e battagliera, che deve fare i conti, oltre che con la malattia, anche con il discontinuo rapporto con la figlia più piccola e con un marito apparentemente poco comprensivo, forse perché profondamente intimorito dalla gigantesca responsabilità che lo aspetta e dalla quale non gli è possibile scappare.
Davvero straziante la parte in cui Alice non riconosce la figlia Lydia e si congratula per la sua performance a teatro, dandole addirittura del lei. Quello credo sia stato il raggiungimento del punto di non ritorno, circondato dall'imbarazzo dei figli e del marito visibilmente sconvolti dall'accaduto.
In Still Alice non ho visto la solita americanata che mira a portare lo spettatore ad apprezzare il film solo perché Alice è malata e quindi fa pena (quello, piuttosto, è il caso de La teoria del tutto), ma ho potuto constatare come una storia reale priva di qualunque teatralità esasperata ed esasperante, possa riuscire a commuovere e far riflettere al tempo stesso.
Un finale poi che lascia una porta aperta a quello che può esser stato il destino prossimo di Alice, anche se già in parte ce lo immaginiamo un po' tutti, ma Still Alice finisce così, con la parola "amore". Già. Perché è l'amore che ha accompagnato Alice nel suo grigio cammino verso il buio, senza mai abbandonarla, l'amore dei figli, l'amore del marito e, perché no, anche l'amor proprio che le ha permesso di aggrapparsi a qualunque piccolo frammento di vita, combattendo con tutte le forze per non lasciare che la malattia le portasse via ogni cosa.

Cosa mi è piaciuto: 

- L'interpretazione della Moore: è lei che sostiene il tutto e fa da pilastro in questo gradevole lungometraggio.
- La regia a regola d'arte che riesce a dare il giusto senso ad ogni scena.
- Quella continua sensazione di angoscia e di ansia che ti accompagnano per tutta la durata del film, mettendoti in condizione di avere sempre paura che possa capitare qualcosa di spiacevole da un momento all'altro.
- L'originalità. Non è assolutamente retorico e scontato.

Cosa non mi è piaciuto:
Secondo voi, cosa può non essermi piaciuto di questo bellissimo film?
Ma la Stewart, ovviamente.
Ma come si fa a scegliere un'attrice talmente scarsa in una pellicola di tale spessore?
Ha mantenuto la stessa espressione per tutta la durata del film, non ha mai avuto un cambio emotivo, non ha mai comunicato un cazzo di niente se non "ciao sono 
raccomandata, per questo sono stata scelta".
Parliamoci chiaro: la Stewart ha la stessa espressività di un gatto morto investito in autostrada e, se ci fosse un Oscar per la peggior attrice non protagonista, lei lo meriterebbe e senza ombra di dubbio lo vincerebbe.

Non ho altro da dire.
Guardatelo e fatemi sapere cosa ne pensate :-)


P.s. sto lavorando alla stesura della recensione della saga di Harry Potter, vado piano perché ho molto da dire ed ho bisogno di un po' più di tempo :-)