martedì 30 settembre 2014

IL PARADISO PER DAVVERO - UN OTTIMO RIMEDIO CONTRO L'INSONNIA



Cari i miei lettori,
a sole 24h dalla pubblicazione della mia ultima recensione mi ritrovo qui a scrivere nuovamente dopo aver visto un film (ispirato fra l'altro a una storia vera) davvero pessimo. Si tratta di "Il paradiso per davvero", che se dal trailer poteva sembrare piacevole ed interessante dato il tema delicato che viene trattato, quando ci si ritrova a guardarlo ci si addormenta inevitabilmente dopo i primi 20 minuti di film..e non ci sono cazzi che tengono.
Sin dall'inizio del film lo spettatore si accorge della religiosità a tratti esagerata ed esasperata di cui il regista non è riuscito a fare a meno, tant'è che dopo una quindicina di "padre nostro" e sei o sette "ave maria" ha inizio una scena di una noia esagerata che dura interminabili minuti e che vede uno dei protagonisti intento a predicare una messa nella sua chiesa.


Il vero protagonista di questo lungometraggio spaccamaroni è un bimbo di quattro anni,Colton, figlio del pastore (che non si sa perché fa anche il pompiere), intelligente e tanto carino. Guardando il trailer si intende subito che il film è incentrato su di lui e sulla sua esperienza di pre-morte, ma durante la prima mezz'ora assistiamo a scene ridicole ed inutili, come ad esempio quelle del padre che prima si sfracella una gamba giocando a baseball, poi durante la messa ha un crollo dovuto a dei calcoli renali, i quali lo costringono in bagno a gridare come una gestante in preda a dolorosissime contrazioni.
A questo punto lo spettatore si chiede: ma non doveva essere il bambino a star male? Vabbè, proseguiamo.
La moglie del pastore decide che dopo questi brutti avvenimenti sarebbe carino se si concedessero una vacanza (nonostante siano sommersi dai debiti  e non sappiano più come arrivare alla fine del mese), il pastore esprime più volte il suo dissenso, ma lei lo convince dicendogli "se tu dici ti si, io ti faccio una cosa", e qui si capisce benissimo quello che gli ha sussurrato all'orecchio, di sicuro non gli avrà promesso del pollo arrosto con contorno di patate, chiaro. A questo punto il buon pastore è costretto ad accettare l'indecentissima proposta, per cui ha inizio il viaggio di piacere con delle riprese in una specie di bosco strapieno di farfalle dove una guida libera in mano ai bambini una tarantola. UNA TARANTOLA, capite? Una tarantola in mano a dei bambini. Ed il bello è che passa come una cosa normalissima.
Dopo questa carrellata di inutili scene ecco finalmente che si arriva al fulcro del film: il bambino inizia a sentirsi male, da un momento all'altro vomita come un pazzo e la temperatura corporea sale a dismisura, costringendo quindi i preoccupatissimi genitori a portarlo di corsa al pronto soccorso, dove i medici scoprono che il bambino ha quella che credo sia una peritonite. E' stata la prima volta in tutta la mia vita che sono stata contenta di vedere star male un bambino, perchè dopo un'ora di film dove non succede proprio un cazzo iniziavo ad addormentarmi appresso al mio compagno che era in catalessi già dopo i primi dieci minuti.

 I medici comunicano ai genitori che il piccolo Colton potrebbe anche non farcela perchè molto grave e tutti i parrocchiani (che fanno anch'essi i pompieri, TUTTI) iniziano a pregare come dei malati di religione affinché il buon Dio riesca a salvare il giovane Colton.


Il bambino naturalmente si salva e con il passare del tempo inizia a dire al padre di aver vissuto delle strane esperienze durante l'operazione. Racconta di essersi separato dal suo corpo e di essersi visto in sala operatoria, di aver visto il padre bestemmiare come un dannato e sua madre telefonare agli amici affinchè pregassero per lui. Il film prosegue con interminabili preghiere, flashback del bambino durante la sua visita in paradiso, altre 3 o 4 scene inutili, strani riferimenti al sesso da parte della moglie ninfomane del pastore-pompiere e menate varie circa le bollette e le spese mediche che non riescono a pagare. E poi boh, niente di interessante a mio avviso, il film sembra scritto e diretto da papa Francesco con l'ausilio di Madre Teresa Di Calcutta e Natuzza Evolo, sopratutto quando il bambino rivela al padre di essere stato seduto in braccio a Gesù, che, nel flashback, pareva avesse addosso un accappatoio identico a quello indossato da Siffredi nella pubblicità di Amica Chips.
Ragazzi, ve ne prego, che siate annoiati o semplicemente curiosi io vi assicuro che guardare questo film non è una buona idea. Se invece soffrite d'insonnia ed avete bisogno di addormentarvi senza dover per forza ricorrere alla melatonina, guardatelo e l'effetto è garantito.
Beh, che dire: buona visione e buonanotte :-)